L’anima pascoliana di don Francesco Gullo
di
Mario Gaudio
Parlare oggi di poesia è impresa quanto mai impopolare, dal momento che chi frequenta gli ambienti della letteratura in generale e quelli della critica in particolare è consapevole del processo di inflazione che grava sull’arte poetica e che, a conti fatti, può essere attribuito essenzialmente a due fattori: da un lato la riduzione dello spazio vitale riservato alla poesia, considerata dai più rifugio per temperamenti bizzarri o innocuo passatempo per oziosi benestanti, dall’altro la proliferazione incontrollata di poeti ‒ o presunti tali ‒ che si fregiano di contestabilissimi allori semplicemente dopo aver impresso su carta frasette motivazionali spacciate impunemente per poesia con la complicità di fameliche case editrici, di giurie divenute distributrici seriali di targhe e contentini e di narcotizzati addetti ai lavori che han smarrito, più o meno colpevolmente, il senso e il valore della critica militante. Continua a leggere…