23 Dicembre 2024
Letteratura

La filosofia e la compressa

di

Mario Gaudio

Benché breriano sfegatato, una colpa gravava su di me: quella di ignorare completamente l’esistenza di un libello intitolato Introduzione alla vita saggia che lo scrittore di San Zenone Po aveva licenziato nell’ormai lontano 1974.

Un caro amico ‒ breriano anch’egli fino alle midolla ‒ me ne fece gradito dono in occasione della presentazione di un suo libro di versi e il Caso ‒ dotato dell’imprevedibilità dei matti ‒ dispose il mio incontro con questo insolito testo di Brera in un piovoso pomeriggio autunnale. Continua a leggere…

EtnologiaTerre Letterarie

“Morimondo”, epopea di acqua e di carta

di

Mario Gaudio

Ci sono viaggi che scuotono le esistenze anestetizzate dall’illusorio scintillio di un capitalismo divenuto sempre più inumano e incapace di contemplare al suo interno spazi riservati alla bellezza e al silenzio.

La tirannia dell’agenda quotidiana, la cancrenosa assuefazione alla superficialità, la malsana abitudine al consumo del non necessario, la diabolica catena della corsa all’iperproduzione ‒ ingannevole miraggio di un altrettanto chimerico benessere ‒ attoscano giorni che inesorabilmente si polverizzano, accorciando vite e riducendo le occasioni per godere di esperienze, persone e luoghi trascurati dalle nostre croniche disattenzioni. Continua a leggere…

Saggistica

Di paesaggi guariti e memorie risanate

di

Mario Gaudio

L’umanità ha da sempre avuto un atteggiamento bifronte nei confronti della memoria e la letteratura, fedele specchio della vita e dei tempi, ha provveduto in più occasioni a registrarne gli esiti.

Da un lato, si è sviluppato un senso di repulsione verso il ricordo. Ne dà testimonianza l’argentino Jorge Luis Borges (1899-1986) che, in uno degli scritti contenuti nel volumetto filosofico-letterario intitolato Altre inquisizioni, racconta un episodio particolarmente significativo: «Il fuoco, in una delle commedie di Bernard Shaw, minaccia la biblioteca di Alessandria; qualcuno esclama che brucerà la memoria dell’umanità, e Cesare gli dice: Lasciala bruciare. È una memoria d’infamie». [1]

Dall’altro lato, parafrasando il titolo di un famoso saggio di Primo Levi (1919-1987) e inquadrandolo in un’ottica universale, i «salvati» di ogni epoca e luogo hanno cercato di custodire e di tramandare con fedeltà la memoria dei «sommersi», di coloro che non erano riusciti a sopravvivere di fronte alle oppressioni della Storia. Continua a leggere…

Fragmenta

Un lupo, più lupi, la bestia…

di

Ettore Marino

Gévaudan: si chiamava così una provincia del Mezzogiorno della Francia: aspra ventosa fredda povera. La Rivoluzione ne rimpastò i confini ribattezzandola Lozère. Nessuno più ricorderebbe il vecchio nome, se un’ombra assassina non lo avesse marchiato per sempre. Creduta e non creduta, infatti, una voce s’era messa a vagare per tutta la Francia sudorientale; era l’autunno del 1763, e la voce diceva di donne e di ragazzi uccisi o scampati per prodigio agli assalti di un’orribile fiera. La voce si muta in evidenza quando è rinvenuto ciò che resta del corpo di Jeanne Boulet, pastora di quattordici anni. È il 30 Giugno del 1764. Continua a leggere…

Saggistica

Bernhard, un eccentrico a Ferramonti

di

Mario Gaudio

Dottissimo, visionario, incrollabilmente fiducioso nell’azione di una Provvidenza ‒ solo in parte cristiana ‒ figlia spuria di un sincretismo che miscela credenze, avvicina epoche, abbraccia Oriente e Occidente, amalgama saggezze e vite di uomini profondamente diversi tra loro nello spazio e nel tempo, Ernst Bernhard (1896-1965) trasmuta la costrizione della condizione di internato in un itinerario di analisi dei meandri più riposti della propria psiche. Continua a leggere…

Letteratura

“Una vittoria straordinaria”, pagine sportive d’altri tempi

di

Mario Gaudio

Paolo Cucci si affaccia sul vasto e variegato mondo della scrittura attraverso un racconto marcatamente autobiografico in cui convivono immagini, impressioni e sensazioni che accompagnano gli eventi di una insolita giornata del maggio 2016.

Le lacrime di gioia per un trionfo sportivo inaspettato si mescolano a quelle dell’amarezza per l’improvvisa perdita di un fratello e lo stupore della vittoria si fonde con l’angoscia del lutto in una sorta di nostalgica pellicola che consente all’autore di rievocare sprazzi di esistenza felice plasmati dal calore familiare e dal fervore della passione sportiva. Continua a leggere…

LetteraturaTerre Letterarie

Dal corpo di una lettera

di

Ettore Marino

Valery Larbaud coniugò in sé sapienza varia e vera, amore del nuovo, ripiegamenti e nostalgie. Viaggiò e s’imbevve di spettacoli. Il treno era un mezzo fatato. Lo cantò come segue: “Dammi il vasto tuo strepito, il così dolce solenne tuo incedere, / il tuo scorrere a notte lungo l’Europa illuminata, / o treno di lusso!, e l’angosciante musica / che va frusciando lungo i tuoi corridoi di cuoio dorato / mentre, di là dalle laccate porte dai grevi chiavistelli in rame, / i milionari dormono. […] Continua a leggere…