Il mito di Coppi e la penna di Brera
di
Mario Gaudio
Coppi e il diavolo non poteva che venir fuori dalla penna di Gianni Brera, uomo e giornalista d’altri tempi di cui, nel marasma attuale di svergognata mediocrità elevata a sistema, si sente l’evidente mancanza.
Con prosa che fluisce al pari dei nastri d’asfalto divorati da Coppi, lo scrittore lombardo racconta ‒ senza retorica o nefaste finalità agiografiche ‒ le vicende umane e sportive del Campionissimo, non impantanandosi nelle paludi del genere biografico, ma ricorrendo alla forma schietta di un romanzo non romanzato ‒ il lettore mi perdoni la cacofonia e il bizzarro accostamento di termini ‒ che, a conti fatti, pare essere lo strumento più idoneo a tramandare le imprese di un protagonista assoluto dell’epoca d’oro del ciclismo italiano. Continua a leggere…