Dal corpo di Lucrezio
di
Ettore Marino
Concepito a fugare ogni angoscia squadernando, illustrando, martellando la scienza che un greco aveva offerto agli uomini perché avessero pace, il poema di Lucrezio, per tutto il corpo dei suoi versi, lascia rincorrersi due voci, una di pena e una di vittoria, e tu non sai a quale hai da porgere orecchio. La scienza è quella di Epicuro. Nel vuoto, gli atomi vanno eternamente, secondo linea retta. Un inatteso scarto di questo o quell’atomo consente aggregazioni, e ne nascono i mondi. Perire, è il disgregarsi degli atomi. Perituro è ogni ente, ogni mondo. Immortali gli dèi, beati perché indifferenti; immortali, poiché indistruttibili, gli atomi stessi. Continua a leggere…