23 Dicembre 2024

Jorge Luis Borges

Letteratura

In margine alla trilogia “Il cammino degli Eletti”

di

Mario Gaudio

Prima di entrare nel merito della trilogia Il cammino degli Eletti a cui dedicheremo le nostre riflessioni, vorrei spendere qualche parola sul ruolo e sulla funzione dello scrittore che decide di cimentarsi nella sfida della letteratura fantastica. Continua a leggere…

Saggistica

Di paesaggi guariti e memorie risanate

di

Mario Gaudio

L’umanità ha da sempre avuto un atteggiamento bifronte nei confronti della memoria e la letteratura, fedele specchio della vita e dei tempi, ha provveduto in più occasioni a registrarne gli esiti.

Da un lato, si è sviluppato un senso di repulsione verso il ricordo. Ne dà testimonianza l’argentino Jorge Luis Borges (1899-1986) che, in uno degli scritti contenuti nel volumetto filosofico-letterario intitolato Altre inquisizioni, racconta un episodio particolarmente significativo: «Il fuoco, in una delle commedie di Bernard Shaw, minaccia la biblioteca di Alessandria; qualcuno esclama che brucerà la memoria dell’umanità, e Cesare gli dice: Lasciala bruciare. È una memoria d’infamie». [1]

Dall’altro lato, parafrasando il titolo di un famoso saggio di Primo Levi (1919-1987) e inquadrandolo in un’ottica universale, i «salvati» di ogni epoca e luogo hanno cercato di custodire e di tramandare con fedeltà la memoria dei «sommersi», di coloro che non erano riusciti a sopravvivere di fronte alle oppressioni della Storia. Continua a leggere…

Letteratura

“La torre rossa”: tra magia e viaggi nel tempo

di

Mario Gaudio

Com’è facilmente deducibile, il secondo libro di una trilogia è quello in grado di imprimere il carattere all’intera opera e di determinare la validità di un percorso creativo che l’autore inizia sulle ali dell’entusiasmo con il primo volume e conclude con i risultati ‒ che possono essere soddisfacenti o meno ‒ del terzo volume.

Nel secondo libro di qualsiasi trilogia si combatte pertanto una battaglia campale contro quella che Italo Calvino definiva «[…] l’angoscia del vuoto che s’apre davanti alla penna»[1] i cui esiti saranno decisivi per le sorti complessive del prodotto letterario. Continua a leggere…

Letteratura

“Il cane di terracotta” e l’attualità della convergenza

di

Mario Gaudio

Salvo Montalbano, figurato nell’immaginario collettivo con il volto di Luca Zingaretti, affronta ne Il cane di terracotta un’indagine «[…] in pantofole, in una casa d’altri tempi, davanti a una tazza di caffè».

Descritto in questi termini, il commissario nato dalla penna di Andrea Camilleri potrebbe sembrare prossimo al pensionamento ma, in realtà, l’ambientazione antiquata nasce dal fatto che il delitto sul quale lavorano le sue formidabili meningi risale a ben cinquant’anni prima. Continua a leggere…

Letteratura

“La rivolta delle pulci”: il romanzo, la realtà e l’ossimoro

di

Mario Gaudio

“Castigat, ridendo, mores” recita un antichissimo adagio latino che, a ben vedere, condensa egregiamente il significato de La rivolta delle pulci.

La fluidità delle categorie letterarie ci consente di etichettare questo scritto come un romanzo breve o, in alternativa, sotto la dicitura di racconto lungo ma, a prescindere dalla scelta formale – questione sicuramente interessante per gli addetti ai lavori, ma tediosa per il lettore comune –, il testo di Damiano Guagliardi manifesta un’armonica mistione di freschezza, cronaca, finzione e ironia. Continua a leggere…