15 Aprile 2025

Mario Gaudio

Letteratura

I bambini invecchiati di don Lisander

di

Mario Gaudio

Nonostante il ministro Cingolani ‒ degno erede, su questo tema, del famigerato collega Poletti ‒ dia lustro al suo dicastero abbandonandosi a sproloqui che demoliscono imprudentemente la già fragile cultura umanistica nazionale e benché in gran parte degli atenei italiani ‒ salvo rare e valide eccezioni ‒ si presti il fianco a tali critiche, riducendo lo studio della letteratura a sequela di futili e pedanti questioni filologiche, noi, disinteressandoci altamente delle situazioni poc’anzi elencate, abbiam deciso di scrivere una noterella sul Manzoni che, senza pretesa alcuna, si propone di far focalizzare l’attenzione del benevolo lettore su personaggi e casi rimasti lontani, o comunque marginalizzati, dagli studi principali e imprescindibili sull’esegesi dei Promessi sposi. Continua a leggere…

Letteratura

Il mito di Coppi e la penna di Brera

di

Mario Gaudio

Coppi e il diavolo non poteva che venir fuori dalla penna di Gianni Brera, uomo e giornalista d’altri tempi di cui, nel marasma attuale di svergognata mediocrità elevata a sistema, si sente l’evidente mancanza.

Con prosa che fluisce al pari dei nastri d’asfalto divorati da Coppi, lo scrittore lombardo racconta ‒ senza retorica o nefaste finalità agiografiche ‒ le vicende umane e sportive del Campionissimo, non impantanandosi nelle paludi del genere biografico, ma ricorrendo alla forma schietta di un romanzo non romanzato ‒ il lettore mi perdoni la cacofonia e il bizzarro accostamento di termini ‒ che, a conti fatti, pare essere lo strumento più idoneo a tramandare le imprese di un protagonista assoluto dell’epoca d’oro del ciclismo italiano. Continua a leggere…

Letteratura

“I Medici”, saga del potere, dell’arte e della vita

di

Mario Gaudio

Il caso ‒ o chi per lui ‒ ha disposto che mi immergessi nella saga di Matteo Strukul subito dopo aver riletto, per l’ennesima volta, Il principe di Niccolò Machiavelli. Tale mirabile circostanza, fortuita ma essenziale, è alla base di questa recensione e delle idee interpretative che vi sono sottese.

Premesso ciò, per rigor di logica e chiarezza espositiva, è necessario proseguir per gradi, spendendo innanzitutto qualche parola sulla struttura dei romanzi oggetto del presente studio. Continua a leggere…

Fragmenta

Il poetico ritorno di Van De Sfroos

di

Mario Gaudio

Mesi addietro, Davide Van De Sfroos, nei panni del Mythonauta, ci ha condotti in un viaggio televisivo le cui tappe consistevano in una geografia sorta sul fumoso confine tra reale e immaginario, consentendoci di affrontare una deliziosa e interessante immersione nelle profondità del mito, delle credenze popolari, della saggezza delle microstorie e della riserva etica che la provincia italiana fortunatamente ancora custodisce. Continua a leggere…

Arbëria

L’avventura di Radio Skanderbeg nel libro di Gennaro De Cicco

di

Mario Gaudio

Scorrere le pagine del nuovo libro di Gennaro De Cicco consente al lettore di sintonizzarsi idealmente su una vecchia frequenza (103,800 Mhz) occupata, negli anni 1977-1984, da Radio Libera Skanderbeg (RLS), frutto di un sogno concretizzatosi in realtà grazie alla lungimiranza di un dinamico sacerdote bizantino, papàs Giuseppe Faraco (già fondatore della storica rivista Zjarri), e ad un gruppo di giovani intellettuali carichi di sogni e ideali e affascinati dall’antica e variegata cultura d’Arbëria. Continua a leggere…

Arbëria

Cosmo Damiano Oriolo, cantastorie del tempo che fu

di

Mario Gaudio

L’indiscutibile merito di Vincenzo Corso è quello di aver raccolto in una gradevole antologia i versi di Cosmo Damiano Oriolo (1881-1965), cantastorie di Spezzano Albanese e rappresentante di una cultura orale ormai del tutto ignorata a beneficio di una scrittura che, nella sua forma digitale, diventa sempre più arida e impersonale, segno dei tempi e delle fugacità che ci fagocitano quotidianamente. Continua a leggere…

Letteratura

“Polveri dalla quarantena”: spunti per la rinascita

di

Mario Gaudio

Per buona pace degli attuali complottisti, negazionisti e simili ‒ parenti stretti, ma decisamente più poveri e ottusi del don Ferrante di manzoniana memoria ‒, i cui comportamenti meriterebbero una speciale attenzione della psicologia clinica piuttosto che della critica letteraria, il famigerato Covid-19 esiste ed ha, sin dagli inizi, cambiato in maniera radicale le nostre vite. Continua a leggere…