23 Dicembre 2024

Philippe Lejeune

Saggistica

Di paesaggi guariti e memorie risanate

di

Mario Gaudio

L’umanità ha da sempre avuto un atteggiamento bifronte nei confronti della memoria e la letteratura, fedele specchio della vita e dei tempi, ha provveduto in più occasioni a registrarne gli esiti.

Da un lato, si è sviluppato un senso di repulsione verso il ricordo. Ne dà testimonianza l’argentino Jorge Luis Borges (1899-1986) che, in uno degli scritti contenuti nel volumetto filosofico-letterario intitolato Altre inquisizioni, racconta un episodio particolarmente significativo: «Il fuoco, in una delle commedie di Bernard Shaw, minaccia la biblioteca di Alessandria; qualcuno esclama che brucerà la memoria dell’umanità, e Cesare gli dice: Lasciala bruciare. È una memoria d’infamie». [1]

Dall’altro lato, parafrasando il titolo di un famoso saggio di Primo Levi (1919-1987) e inquadrandolo in un’ottica universale, i «salvati» di ogni epoca e luogo hanno cercato di custodire e di tramandare con fedeltà la memoria dei «sommersi», di coloro che non erano riusciti a sopravvivere di fronte alle oppressioni della Storia. Continua a leggere…