“Il cane di terracotta” e l’attualità della convergenza
di
Mario Gaudio
Salvo Montalbano, figurato nell’immaginario collettivo con il volto di Luca Zingaretti, affronta ne Il cane di terracotta un’indagine «[…] in pantofole, in una casa d’altri tempi, davanti a una tazza di caffè».
Descritto in questi termini, il commissario nato dalla penna di Andrea Camilleri potrebbe sembrare prossimo al pensionamento ma, in realtà, l’ambientazione antiquata nasce dal fatto che il delitto sul quale lavorano le sue formidabili meningi risale a ben cinquant’anni prima. Continua a leggere…