Don Francesco Gullo e il disilluso coraggio della realtà
di
Mario Gaudio
«Sunt lacrimae rerum et mentem mortalia tangunt» (“Sono le lacrime delle cose e le cose mortali toccano la mente”).
Con queste parole Virgilio (Eneide I, 462) condensò in forma poetica il dolore nascosto dietro le vicissitudini del mondo e il subdolo pianto di cui è innegabilmente intrisa la Storia, nonostante l’Uomo tenti, da sempre, di insabbiare, scostare, dimenticare o, addirittura, giustificare tale cruda realtà attraverso consolanti e complesse architetture religiose o filosofiche. Continua a leggere…